Ricorso al TAR contro le delibere sulla presa in carico della cronicità in Lombardia: il 19 novembre 2019 l’udienza.
Il 19 novembre p.v. ci sarà, al TAR della Lombardia, l’ennesima udienza in cui i giudici amministrativi dovranno sentire le ragioni delle parti in causa per decidere se annullare, in parte o in toto, le delibere oggetto di contestazione.
Alla prima ordinanza del TAR, che rigettava la richiesta del SIMET e degli altri Sindacati della sospensiva cautelare, ma che al tempo stesso sanciva la libertà del MMG di aderire o meno alla riforma, seguiva quella del Consiglio di Stato che ribaltava la decisione del TAR della Lombardia: nel giudizio di rango superiore (ordinanza 05278/2017) venivano ritenute lecite le nostre doglianze e si invitava il TAR a rivedere la materia (l’appello è suscettibile di apprezzamento favorevole ai fini della sollecita decisione del merito) e ad emettere una nuova sentenza in “tempi brevi”.
Nel frattempo la Regione, per cercare ancora una volta di evitare un pronunciamento sfavorevole, ha emanato una nuova delibera in cui si “consente” al medico singolo, aderente alla riforma, di redigere il PAI", facendo derivare questa decisione al recepimento delle osservazioni critiche avanzate dalla Federazione Regionale dell’Ordine dei Medici, di cui il Presidente Regionale dello SNAMI fa parte in quanto Presidente dell’Ordine di Milano.
Diretta conseguenza, a giudizio dello scrivente, è stato il defilarsi dello SNAMI Lombardia dalla schiera dei contendenti e la spaccatura dello stesso sindacato con la sola sezione di Pavia (che però rappresenta poco più del 6% degli iscritti SNAMI in regione) che invece ha deciso di continuare la sua battaglia.
Dopo “appena due anni”, siamo forse arrivati al dunque.
Ad oggi possiamo sicuramente affermare che le battaglie giudiziarie di SIMET e altri hanno già prodotto 2 importanti risultati:
- la libertà per il medico di famiglia di aderire al progetto regionale
- la possibilità di farlo senza essere costretto ad aderire a cooperative di dubbia utilità.
Rimangono ancora molti nodi al pettine, in primo luogo occorre che venga ribadito una volta per tutte che la Regione non abbia la possibilità di legiferare in un campo, la Medicina Generale, che non è di sua competenza.
L’auspicio del SIMET è quello di ottenere un’ordinanza del TAR che metta la parola FINE a questa avventura e che si ritorni nel perimetro delineato dalle leggi nazionali.
Certificati INAIL richiesti al medico di medicina generale: il vice segretario nazionale del SIMET scrive al presidente nazionale dell'INAIL
Il dr Ortasi, vice segretario nazionale del SIMET, diffida l'INAIL a sollecitare i cittadini a richiedere il rilascio dei certificati d'infortunio sul lavoro ai medici di famiglia.
TAR Piemonte: no all'utilizzo dei ricettari del SSN da parte dei privati, anche se accreditati
Dal Piemonte un'ottima notizia che apre la strada ad iniziative per porre fine in Lombardia alle pericolose derive regionali in tema di sanità.
E' infatti evidente che la presa in carico dei pazienti cronici consentita a "gestori" che non sono MMG e dipendenti del SSN prevista nella cosiddetta "riforma" della sanità lombarda, poggia su chiare forzature della normativa esistente.
Grazie a questa sentenza, che ha il pregio di fare chiarezza su una materia così complessa, confidiamo ancor di più sull'esito positivo del ricorso al TAR che abbiamo promosso, insieme ad altre sigle sindacali, contro le delibere regionali sulla cronicità.
Ma c'è di più: questa sentenza rivaluta il ruolo del medico di MG, che finalmente si può riappropriare del suo ruolo nella gestione del processo di diagnosi e cura del suo assistito.
Via i ricettari dalle strutture sanitarie private accreditate: questo è l'obiettivo che ci prefiguriamo di raggiungere al più presto anche in Lombardia.
Non ci facciamo illusioni, siamo coscienti che sarà una battaglia dura che si combatterà probabilmente per l'ennesima volta nelle aule dei tribunali, con l'auspicio di avere al nostro fianco cittadini e medici del sistema sanitario pubblico, da anni mortificati dalle scelte in campo sanitario di chi governa nella nostra regione.
AIR Lombardia 2019: attenti allo specchietto per le allodole
Nel nuovo AIR per i medici che aderiscono alla presa in carico dei pazienti cronici secondo il modello voluto dalla Regione sono previsti 15 € per la compilazione del PAI e il pagamento di alcune prestazioni contenute nel PAI eseguite a favore dei propri assistiti.
MA QUESTE PRESTAZIONI VERANNO RETRIBUITE SOLO “in presenza sia dei requisiti strutturali, tecnologici e di appropriatezza degli spazi che dei requisiti professionali dell’operatore così come previste dalla normativa vigente in materia alle quali le indicazioni di cui all’allegato B) – Sub Allegato 7 della D.G.R. n. X/2989 del 23/12/2014 non possono comunque derogare” (vedi allegato alla presente mail).
In altri termini per poter eseguire le prestazioni previste nell’AIR bisognerà essere in possesso dei requisiti previsti per l’accreditamento, sia per quanto riguarda i locali che per quanto attiene alla dotazione strumentale e ai requisiti professionali dell’operatore.
Quanti medici di famiglia hanno la possibilità di soddisfare i suddetti requisiti ?
Inoltre per queste prestazioni non esiste un tariffario, verranno retribuite in base ad un meccanismo previsto in una specifica delibera regionale. Nello scorso anno per la prestazione peggio remunerata la Regione ha pagato agli erogatori 17.50 €; a specifica domanda posta durante il confronto con la parte pubblica in Comitato Regionale sull’introito medio per prestazione per medico è stato risposto che 30 € può essere una cifra attendibile.
E allora proviamo a fare quattro conti.
Esiste il fondato sospetto che il medico che eseguirà queste prestazioni sarà soggetto al pagamento dell’IRAP.
Le prestazioni saranno soggette a decurtazione IRPEF del 43%, a cui va aggiunta la percentuale relativa di ENPAM.
Per avere un introito dalla prestazioni previste nel PAI pari a 8.000 €, dovranno essere effettuate circa 270 prestazioni in un anno (8000/30), quindi più di una prestazione per giornata lavorativa.
IRPEF 3440, IRAP 4000 ca + spese per fattori di produzione (acquisto di strumentazione specifica ammortizzabile in 4 anni con conseguente anticipo di spesa, materiale di consumo).
Per avere un vantaggio economico bisognerà effettuare più di una prestazione per giornata lavorativa, in caso contrario o si lavorerà di più per avere in tasca gli stessi soldi o si lavorerà in perdita.
A questo punto, con le idee spero più chiare, ognuno di voi si regoli come meglio crede.
AIR 2019: i provvedimenti per la Continuità Assistenziale
Per la Continuità Assistenziale nell'AIR 2019 vi sono alcune importanti novità:
- AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI (AFT)
Entro il 30 giugno 2019 sarà presentato in Comitato Regionale il modello organizzativo che sarà sperimentato su tutto il territorio regionale. Questo modello deve prevedere l’integrazione del medico di CA nell’attività delle Cure Primarie attraverso “una relazione strutturata di quest’ultimo con i medici di Assistenza Primaria”.
Il SIMET ha presentato una proposta di modello organizzativo che prevede per il medico di CA un incremento orario del suo incarico per mezzo di attività diurna svolta nell’AFT, in raccordo con il medico di Assistenza Primaria.
Una svolta epocale, che da una parte consentirà di garantire l’effettiva continuità dell’assistenza al cittadino, dall’altra porrà fine all’isolamento del medico di CA a cui verrebbe riconosciuta pari dignità rispetto al medico di assistenza primaria ed un’adeguata remunerazione. Altro elemento estremamente vantaggioso sarà rappresentato dal fatto di avere un uguale utenza notturna e diurna, con evidente beneficio in termini di sicurezza dell’intervento medico ma anche per la salvaguardia della propria persona.
Da sottolineare che nel Comitato Aziendale del 10 aprile u.s. il nuovo DG, la dr.ssa Mara Azzi, ha dichiarato la sua disponibilità a sperimentare le AFT nel territorio pavese.
- INCREMENTO ORARIO DI 1 € PER ASSIATENZA AI RESIDENTI FUORI AMBITO
A seguito di un procedimento della Corte dei Conti che rileva elementi di illegittimità nel sopra citato provvedimento, in attesa di un pronunciamento definito della Corte atteso entra la fine dell’anno, a far data dall’adozione della delibera di approvazione dell’AIR l’incremento orario verrà sospeso. Nelle ATS in cui in questi mesi l’incentivo non è stato erogato, sarà recuperato quanto prima dai medici interessati.
- INFORMATIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
Questo progetto prevede che il medico di CA inserisca nel FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) del cittadino l’allegato M.
Gli oneri per la messa in esercizio delle postazioni saranno a carico delle ATS; per ogni medico di CA è invece prevista, a far data dall’adozione della delibera di approvazione dell’AIR, una indennità di 77.47 € mensili per la produzione di almeno il 70% degli allegati M in formato elettronico.
L’indennità sarà in ogni caso erogata se il mancato raggiungimento dell’obiettivo non sarà imputabile al medico.
Gli eventuali residui del fondo saranno destinati a valorizzare i medici in relazione al numero complessivo di allegati M pubblicati, fatto salvo il livello di raggiungimento individuale previsto. Si prevede detto agamento entro il mese di aprile 2020..
- ACCESSO NELLE POSTAZIONI DURANTE LE ORE NOTTURNE
L’accesso sarà consentito solo fino alle 23.30. Dalle 23.30 alle 8.00 sarà facoltà del medico, se lo riterrà opportuno dopo consulenza telefonica, consentire l’accesso alla postazione per le prestazioni del caso.
- PROGETTO DI SVILUPPO DELLA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
Entro il mese di giugno 2019 sarà avviato un tavolo tecnico che avrà il compito di definire il ruolo del medico di CA nelle Cure Primarie. L’impegno di INTESA SINDACALE è che in questo tavolo si affronti e si risolva una volta per tutte il tema della sicurezza ambulatoriale e domiciliare con provvedimenti che non siano un mero enunciato di buone intenzioni.
Infatti, già nell’AIR del 2007, era stato dato mandato alle allora ASL di garantire la sicurezza dei medici ma senza prevedere nessun finanziamento dedicato, cosicché quella voce dell’AIR è rimasta lettera morta.