L'invito dell'assessore ad effettuare più visite domiciliari per evitare l'intasamento dei PS? Una sorta di vendetta nei confronti dei medici di famiglia lombardi che hanno bocciato senza se e senza ma la pseudo-riforma della cronicità in Lombardia
Se il Pronto Soccorso mandasse i medici che vi operano a domicilio dei pazienti con l’influenza le dichiarazioni dell’assessore Gallera avrebbero un senso, ma visto che sono i pazienti a recarsi in Pronto Soccorso queste esternazioni assumono il significato di una sorta di vendetta nei confronti dei medici di famiglia lombardi che hanno bocciato senza se e senza ma la pseudo-riforma della cronicità in Lombardia.
Inoltre, visto le continua aggressioni che quotidianamente si verificano negli studi dei medici di medicina generale e nei confronti dei medici di Continuità Assistenziale, sarebbe molto meglio che i rappresentanti delle istituzioni si esprimessero in maniera più responsabile.
Quello che i medici di famiglia possono fare, e quotidianamente fanno, nei periodi di elevata morbilità come nel caso in questione, è dilatare a dismisura gli orari di apertura degli studi, rispondere al telefono al maggior numero possibile di persone ed effettuare le visite domiciliari dei pazienti non trasportabili in orari in cui lo studio è chiuso, cosa che spesso si traduce in visite domiciliari effettuate nelle primissime ore della mattina o in tarda serata, con giornate di lavoro effettivo che raggiungono e superano le 12 ore.
I cittadini lombardi sono ben consapevoli che la medicina generale svolge con sacrificio e abnegazione il suo ruolo al loro servizio, e questo nonostante i tentativi i smantellamento del servizio sanitario regionale in atto da tempo in Lombardia.
Rinnovo AIR Lombardia: interrotta la trattativa
Oggi in Regione si è svolto il terzo incontro per il rinnovo dell’AIR.
Nel corso del secondo incontro era stata consegnata alle OO.SS. una proposta di accordo ritenuta da SIMET irricevibile; nel corso dell’incontro odierno la Regione ha ritenuto irricevibile la nostra controproposta, condivisa con SMI, e pertanto la trattativa è stata interrotta.
L’atteggiamento arrogante della Regione è stato stigmatizzato non solo da SIMeT ma da tutte le OO.SS. presenti al tavolo.
E’ previsto un prossimo incontro in gennaio per sottoscrivere un accordo che, grossomodo, sarà identico a quello del 2017.
Purtroppo anche oggi abbiamo avuto conferma della protervia del potere politico regionale che considera i sindacati. semplici uditori a cui viene lasciata come sola possibilità di scelta la sottoscrizione di quanto già stabilito nelle stanze del potere.
Il nostro auspicio, per il bene dei cittadini lombardi e dei loro medici di famiglia, è che l’esito del ricorso al TAR ponga fine a questo delirio di onnipotenza.
Riforma sanitaria lombarda: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del SIMeT e "invita" il TAR della Lombardia ad esprimersi in tempi solleciti
Con Ordinanza n. 5278/2017 del 5.12.2017 depositata il 6.12.2017 la Terza Sezione del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale ha accolto il ricorso in appello proposto dal Simet Sezione Regionale per la Lombardia per la riforma dell'Ordinanza del Tar Lombardia sede di Milano n. 1154/2017 con la quale era stata respinta la domanda cautelare relativa al ricorso proposto per l'annullamento della Deliberazione della Giunta della Regione Lombardia n. X/6551 del 4.5.2017.
L'Ordinanza ha ritenuto fondato l'appello ( proposto per il tramite dell'Avv. Maria Grazia Tinarelli), qualificato come "suscettibile di apprezzamento favorevole ai fini della sollecita fissazione nel merito", e ha a tale fine ordinato la trasmissione della decisione al Tar di Milano per la "sollecita fissazione di udienza di merito ai sensi dell'art. 55, comma 10, codice processo amministrativo".
Dalla lettura della motivazione appare evidente che il Consiglio di Stato ha ritenuto valide le motivazioni del ricorso dal SIMeT, ricorso in cui era stato sottolineato, tra le altre cose, lo stravolgimento del ruolo del medico di medicina generale che per continuare a curare il cittadino affetto da patologie croniche di fatto veniva costretto ad associarsi in cooperativa.
Si tratta di un provvedimento importante anche per la tutela della salute di 3 milioni di pazienti cronici: la delibera impugnata infatti sembrava infatti più attenta a logiche di mercato che non alla cura di questo importante numero di cittadini lombardi.
Comitato regionale per la medicina generale del 28 novembre 2017: il resoconto
Resoconto del comitato regionale per la medicina generale del 28.11.2017