Corriere della Sera: dati palesemente inesatti sull'adesione dei medici alla riforma sanitaria lombarda
Il Corriere della Sera nell'edizione del 2 agosto 2017 nella pagina “Milano/Cronaca” ha pubblicato un grafico riportante dati forniti dalla Regione Lombardia palesemente inesatti.
In questo grafico i medici di famiglia lombardi risultano essere 5364, mentre in realtà sono 6450, 73 in meno rispetto ai dati ufficiali riferiti al 2013.
ATS della Lombardia | Medici di famiglia |
ATS Milano Città Metropolitana | 2160 |
ATS Brescia | 730 |
ATS dell'Insubria | 1318 |
ATS Pavia | 350 |
ATS Brianza | 707 |
ATS della Montagna | 218 |
ATS Bergamo | 684 |
ATS Val Padana | 284 |
TOTALE | 6450 |
I pediatri di libera scelta sono 1200, complessivamente quindi i medici che avrebbero potuto aderire alla riforma sanitaria sono 7650.
Sempre secondo i dati forniti dalla Regione, le adesioni a tutt’oggi sono pari a 2393, ovvero una percentuale inferiore al 32% del totale dei medici e non pari al 45% riportato nel grafico.
Una quota quindi nettamente minoritaria di medici, tant’è che l’assessore al welfare della regione Giulio Gallera ha deciso di posticipare il termine ultimo per l’adesione alla riforma, fissato inizialmente per il 31 luglio, al 30 settembre.
Le ultime dichiarazioni dell’assessore Gallera somigliano sempre più ad un’esternazione di desideri che non ad un’analisi oggettiva dei fatti, ma non sarà certamente l’illusione che il TAR abbia respinto la sospensiva della riforma o il sogno di un’adesione al 45% che metteranno la Regione al riparo dal fallimento di un progetto che, contrariamente a quanto pubblicamente sbandierato, lede profondamente la dignità professionale dei medici di famiglia.
Aggiornamento dell'atto di indirizzo per la medicina convenzionata (luglio 2017): numerose criticità lo rendono inaccettabile
6 giugno 2017: Fimmg, Fimp e Sumai chiedono la revisione dell’Atto di Indirizzo perché “risulta carente su dinamiche proposte dai nuovi atti legislativi e di programmazione intervenuti successivamente, come:
- La Legge Madia sui rinnovi contrattuali del pubblico impiego, dove prevale un meccanismo di ricompensa connessa alla meritocrazia e un nuovo ruolo del contratto con una sua elasticità anche rispetto a norme di legge che non abbiano previsto la non derogabilità;
- I nuovi LEA, il nuovo Piano Nazionale Vaccini e il Piano della Cronicità, che di fatto condizionano il sistema sanitario e affinano la nostra offerta assistenziale condizionano gli ACN che diventano la sede di una delle risposte alla domanda di prestazioni in essi contenuta riaffermando che solo le cure territoriali possono gestirle in maniera diffusa sul territorio e quindi vicino ai cittadini;
- La legge finanziaria 2017 che nello sbloccare la parte economica dei rinnovi contrattuali ha dato le gambe ai valori espressi dalla Corte Costituzionale nella sentenza sull’illegittimità costituzionale del blocco dei contratti per il pubblico impiego”.
17 giugno 2017: nella mozione finale FIMMG del congresso nazionale di Bari viene ribadita la necessità di definire al più presto un nuovo atto di indirizzo.
10 luglio 2017: L'Intersindacale dei medici della medicina generale (FIMMG, INTESA SINDACALE, SMI e SNAMI), richiede un nuovo atto d’indirizzo sempre con le stesse motivazioni.
27 luglio 2017: pubblicazione della nota di aggiornamento dell’atto di indirizzo per la medicina convenzionata 2014 – 2016.
Sembrerebbe una cavalcata trionfale, dove i sindacati della medicina generale, finalmente uniti, nell’arco di nemmeno 2 mesi ottengono una risposta alle loro richieste corredate peraltro da minacce di scioperi e iniziative di lotta di vario tipo.
Ebbene, cari colleghi, io la penso in maniera diversa, il nuovo atto di indirizzo senza modifiche sostanziali è inaccettabile.
Il Presidente del Comitato di Settore Regioni- Sanità, da cui è stato licenziato il nuovo atto di indirizzo, è Massimo Garavaglia, assessore alll’Economia della Regione Lombardia.
Il nuovo atto d’indirizzo somiglia tremendamente alla legge di riforma della sanità lombarda fortemente voluta dall’assessore Gallera, suo collega in giunta e di partito (Lega Nord).
La FIMMG e il SUMAI, conviti sostenitori della riforma lombarda, saranno probabilmente soddisfatti del nuovo atto di indirizzo, ma gli altri sindacati, in particolare il SIMET, lo SNAMI e lo SMI, che contestano la legittimità della riforma davanti al TAR della regione Lombardia, non credo possano essere dello stesso avviso.
Siamo di fronte ad un copione già visto più volte negli ultimi anni: il tentativo di imporre per legge incombenze e carichi burocratici che la maggior parte dei medici di famiglia mostra di non gradire, come dimostra la scarsa adesione (inferiore al 25%) dei medici lombardi alla riforma.
Il nuovo atto di indirizzo apre anche ad un incremento del massimale e del rapporto ottimale. Ancora una volta si pensa di incrementare i guadagni dei medici non con la rivalutazione della quota capitaria, divenuta ormai ridicola è offensiva per la dignità professionale, ma aumentando il numero degli assistiti in carico che inevitabilmente posticiperà l’ingresso dei giovani medici nella medicina generale: è giunto il momento che questi colleghi si rendano conto del comportamento ipocrita di chi sostiene di averne a cura il destino professionale, ne traggano le inevitabili conclusioni e si comportino di conseguenza.
Il SIMET non starà inerte ad osservare gli eventi: nel nostro ricorso al TAR non ci siamo limitati a mettere in evidenza le innumerevoli violazioni di leggi di rango superiore che la riforma contiene, abbiamo anche avanzato il dubbio sulla costituzionalità della legge stessa.
Non sarà certo un atto di indirizzo “ad hoc” che fermerà la nostra battaglia per la legalità e la difesa degli interessi della stragrande maggioranza dei medici di famiglia e dei cittadini.
Ricorso SIMET al TAR della Lombardia contro la delibera X/6551: il giudice rimanda la decisione al 12 settembre 2017
Ivan Cavicchi: "La riforma lombarda per la cronicità. Una cura di Stato “mutualistica".
Da QS del 18 luglio 2017
Comunicazione SISS: variano i codici di esenzione
Ecco il testo della comunicazione
in adempimento a DGR X/6800 del 30/06/2017 “Approvazione delle prime disposizioni attuative del D.P.C.M. del 12.1.2017 “Definizione e aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del D.L. 30.12.1992, n.502”, da lunedì 10 luglio saranno attuate prime disposizioni in merito alle esenzioni di patologia cronica.
Con la presente si invita pertanto ad effettuare l'allineamento puntuale dei dati dell'assistito con l'Anagrafe Regionale SISS, aggiornando le esenzioni dell'assistito nella Scheda Sanitaria Informatizzata (SSI).
Si riportano di seguito le modifiche attive da lunedì 10 luglio:
- Codici di esenzione modificati: risultano modificati i seguenti codici di esenzione attribuiti alle seguenti malattie croniche:
Vecchio codice
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Nuovo codice
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Descrizione codice esenzione
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A02
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0A02
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MALATTIE CARDIACHE E DEL CIRCOLO POLMONARE
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B02
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0B02
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MALATTIE CEREBROVASCOLARI
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C02
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0C02
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MALATTIE DELLE ARTERIE, ARTERIOLE, CAPILLARI, VENE E VASI LINFATICI
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A31
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0A31
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IPERTENSIONE ARTERIOSA (SENZA DANNO D'ORGANO)
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D31
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0031
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IPERTENSIONE ARTERIOSA CON DANNO D'ORGANO
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Sono introdotti pertanto i nuovi codici di esenzione in sostituzione di quelli attuali.
Per gli assistiti con codice di esenzione assegnato, dalla data 10/7/2017 saranno transcodificati automaticamente i sopra elencati codici di esenzione nell’Anagrafe Sanitaria.
- Nuove malattie croniche esenti. Dal giorno lunedì 10 luglio sono introdotte nuove esenzioni per le seguenti patologie croniche
Codice Esenzione Descrizione esenzione
057 BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO) NEGLI STADI CLINICI "MODERATA", "GRAVE" E "MOLTO GRAVE
058 DONATORI D'ORGANO
060 OSTEOMIELITE CRONICA
061 PATOLOGIE RENALI CRONICHE (con valori di creatinina clearance stabilmente inferiori a 85 ml/m)
062 RENE POLICISTICO AUTOSOMICO DOMINANTE
063 ENDOMETRIOSI "MODERATA" E "GRAVE" (III - IV STADIO ASRM)
064 SINDROME DA TALIDOMIDE (nelle forme: amelia, emimelia, focomelia, micromelia)