Le assenze dal lavoro per Coronavirus
Un interessantissimo articolo a cura della "Fondazione Studi Consulenti del Lavoro" in cui sono ben spiegate le possibili motivazione e relative conseguenze delle assenze dal lavoro per Coronavirus
Il TAR della Lombardia, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del 2017, non si smentisce e respinge il riscorso del SIMET e altri avverso le delibere sulla presa in carico dei pazienti cronici.
Il TAR della Lombardia, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del 2017, “non si smentisce” e non accoglie il riscorso del SIMET e altri avverso le delibere sulla presa in carico dei pazienti cronici.
Comunque le battaglie giudiziarie del SIMET e altri hanno già prodotto due importanti risultati:
- la libertà per il Medico di Famiglia di aderire o meno al progetto regionale
- la possibilità di farlo senza essere costretto ad aderire a cooperative di dubbia utilità.
Credendo nell’irrinunciabile ruolo del Sindacato nella difesa di un SSN pubblico, sostenuti dalla maggioranza dei Medici di Famiglia e incoraggiati da 3 milioni di cittadini lombardi affetti da patologie croniche che non hanno aderito al modello di presa in carico proposto dalla regione, contesteremo gli aspetti di illegittimità che permangono nella riforma davanti al Consiglio di Stato.
Ricorso al TAR contro le delibere sulla presa in carico della cronicità in Lombardia: il 19 novembre 2019 l’udienza.
Il 19 novembre p.v. ci sarà, al TAR della Lombardia, l’ennesima udienza in cui i giudici amministrativi dovranno sentire le ragioni delle parti in causa per decidere se annullare, in parte o in toto, le delibere oggetto di contestazione.
Alla prima ordinanza del TAR, che rigettava la richiesta del SIMET e degli altri Sindacati della sospensiva cautelare, ma che al tempo stesso sanciva la libertà del MMG di aderire o meno alla riforma, seguiva quella del Consiglio di Stato che ribaltava la decisione del TAR della Lombardia: nel giudizio di rango superiore (ordinanza 05278/2017) venivano ritenute lecite le nostre doglianze e si invitava il TAR a rivedere la materia (l’appello è suscettibile di apprezzamento favorevole ai fini della sollecita decisione del merito) e ad emettere una nuova sentenza in “tempi brevi”.
Nel frattempo la Regione, per cercare ancora una volta di evitare un pronunciamento sfavorevole, ha emanato una nuova delibera in cui si “consente” al medico singolo, aderente alla riforma, di redigere il PAI", facendo derivare questa decisione al recepimento delle osservazioni critiche avanzate dalla Federazione Regionale dell’Ordine dei Medici, di cui il Presidente Regionale dello SNAMI fa parte in quanto Presidente dell’Ordine di Milano.
Diretta conseguenza, a giudizio dello scrivente, è stato il defilarsi dello SNAMI Lombardia dalla schiera dei contendenti e la spaccatura dello stesso sindacato con la sola sezione di Pavia (che però rappresenta poco più del 6% degli iscritti SNAMI in regione) che invece ha deciso di continuare la sua battaglia.
Dopo “appena due anni”, siamo forse arrivati al dunque.
Ad oggi possiamo sicuramente affermare che le battaglie giudiziarie di SIMET e altri hanno già prodotto 2 importanti risultati:
- la libertà per il medico di famiglia di aderire al progetto regionale
- la possibilità di farlo senza essere costretto ad aderire a cooperative di dubbia utilità.
Rimangono ancora molti nodi al pettine, in primo luogo occorre che venga ribadito una volta per tutte che la Regione non abbia la possibilità di legiferare in un campo, la Medicina Generale, che non è di sua competenza.
L’auspicio del SIMET è quello di ottenere un’ordinanza del TAR che metta la parola FINE a questa avventura e che si ritorni nel perimetro delineato dalle leggi nazionali.
Certificati INAIL richiesti al medico di medicina generale: il vice segretario nazionale del SIMET scrive al presidente nazionale dell'INAIL
Il dr Ortasi, vice segretario nazionale del SIMET, diffida l'INAIL a sollecitare i cittadini a richiedere il rilascio dei certificati d'infortunio sul lavoro ai medici di famiglia.
TAR Piemonte: no all'utilizzo dei ricettari del SSN da parte dei privati, anche se accreditati
Dal Piemonte un'ottima notizia che apre la strada ad iniziative per porre fine in Lombardia alle pericolose derive regionali in tema di sanità.
E' infatti evidente che la presa in carico dei pazienti cronici consentita a "gestori" che non sono MMG e dipendenti del SSN prevista nella cosiddetta "riforma" della sanità lombarda, poggia su chiare forzature della normativa esistente.
Grazie a questa sentenza, che ha il pregio di fare chiarezza su una materia così complessa, confidiamo ancor di più sull'esito positivo del ricorso al TAR che abbiamo promosso, insieme ad altre sigle sindacali, contro le delibere regionali sulla cronicità.
Ma c'è di più: questa sentenza rivaluta il ruolo del medico di MG, che finalmente si può riappropriare del suo ruolo nella gestione del processo di diagnosi e cura del suo assistito.
Via i ricettari dalle strutture sanitarie private accreditate: questo è l'obiettivo che ci prefiguriamo di raggiungere al più presto anche in Lombardia.
Non ci facciamo illusioni, siamo coscienti che sarà una battaglia dura che si combatterà probabilmente per l'ennesima volta nelle aule dei tribunali, con l'auspicio di avere al nostro fianco cittadini e medici del sistema sanitario pubblico, da anni mortificati dalle scelte in campo sanitario di chi governa nella nostra regione.