Nel mese di ottobre 2016 il SIMET, insieme a CGIL, Cisl e UIL medici, sottolineò la necessità di un codice etico che prevedesse, con specifico riferimento all’ENPAM, l’incompatibilità “tra incarichi in più consigli di amministrazione, a maggior ragione se “scatole cinesi” della stessa Fondazione”. Si evidenziava inoltre nel comunicato come fosse “gravemente inopportuno affidare incarichi direttivi o esecutivi o di rappresentanza e decisione, comunque denominati, a professionisti che contemporaneamente mantengano una carica dirigenziale ai massimi livelli nazionali nelle associazioni sindacali di categoria” e come fosse indispensabile fissare un tetto retributivo per detti incarichi.

A parere del sottoscritto il discorso non può pero essere limitato solo all’ENPAM; è necessario che ci sia incompatibilità tra il ruolo dirigenziale all’interno delle organizzazioni sindacali di categoria da una parte e le nomine all’interno del consiglio dell'Ordine dei Medici dall’altra.

ENPAM e Consiglio dell’Ordine dei Medici sono solo la punta dell’iceberg della questione etica.

Il rispetto degli organismi istituzionale deve esserci a tutti i livelli di rappresentanza e di contrattazione: è indispensabile che accordi aziendali e/o regionali siano discussi e sottoscritti esclusivamente ai tavoli individuati negli accordi stessi. Fingere di concordare nelle sedi preposte decisioni già assunte in altre stanze con solo parte della rappresentanza di categoria viola il rispetto per le minoranze che è alla base del concetto stesso di democrazia

Antonio Sabato

   

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