Un accordo insoddisfacente per i medici in servizio, che vedono il potere di acquisto della loro retribuzione essere sempre meno performante, e per certi versi penalizzante e di conseguenza poco attrattivo per i medici che entreranno in servizio dopo il 1 gennaio 2025.

Appare infatti evidente che per recuperare i sacrosanti ed insufficienti arretrati creatisi a seguito di anni di vacanza contrattuale, si è ceduto sulla presenza dei medici di famiglia in queste fantomatiche case della comunità senza che ne siano stati precisati i compiti e le responsabilità, con l'aggravante che a sobbarcarsi il fardello saranno solo i nuovi ingressi nella medicina generale, dando così l'impressione che si è barattato il futuro altrui in cambio di quattro denari.

Ci sono, nel nuovo ACN, anche alcuni articoli che non si prestano ad univoca interpretazione e che meritano quanto meno un chiarimento da parte della SISAC.

Ad esempio, nel comma 1 dell'art. 38, è previsto che un medico di AP con convenzione a decorrere dal 1 gennaio 2025, dal conferimento dell'incarico fino a 400 scelte debba svolgere 38 ore di attività settimanale. Un medico con 400 scelte deve però assicurare l'apertura dello studio medico per 5 ore settimanali, quindi se queste 5 ore non sono comprese nelle 38 ore previste si arriverà a 43 ore settimanali, con buona pace delle norme sul diritto al lavoro.

 

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